Primo giorno di scuola per oltre 7 milioni di studenti.
Oggi, 12 settembre inizia il nuovo anno scolastico in Abruzzo, Basilicata, Friuli, Lombardia, Piemonte Veneto e in Campania. Il 14 sarà la volta di Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria. Il 15 riprenderanno, invece, in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Infine, il 19 settembre, il ritorno a scuola in Sicilia e Valle d’Aosta.
Questo ritorno a scuola però mostra aule più vuote rispetto a due anni fa. Il motivo della perdita di studenti è nella denatalità. In questo periodo si sono persi 230mila studenti. Oggi sono 7,3 milioni di studenti a tornare tra i banchi un numero molto inferiore rispetto a due anni fa. Tra i 230mila alunni persi la maggior parte è nella fascia d’età dell’infanzia e scuola primaria. Questo significa meno classi e meno classi pollaio super affollate.
Meno classi pollaio e meno alunni
Secondo la relazione del Pnrr che riforma il reclutamento dei docenti mostra che nel giro di un decennio la scuola perderà circa 1,4 milioni di studenti, come riporta il Sole 24ore. Ogni anno perderemo in media oltre 100mila studenti. Questo comporterà quindi anche una riduzione delle cattedre. Nel rapporto del ministero dell’Istruzione però c’è un dato positivo ovvero che il rapporto alunni per classi è diminuito dal 20,4% al 19,9% riducendo di molto le classi affollate con oltre 29 alunni.
Oggi si ritorna dei banchi alla normalità sperando che non vi sia un ulteriore ondata di Covid che imponga Dad e misure di contenimento. Per quanto riguarda la didattica a distanza in questi due anni, stanno partendo le prime sanzioni e licenziamenti dei prof che si sono rifiutati di rispettare le regole o che hanno cercato di farsi fare un certificato falso per non seguire le lezioni online o che per privacy non volevano accedere il pc. Le scuse più assurde sanzionate dai giudici che ora stanno facendo venire tutto a galla.